Passarono due anni di sofferenza e persecuzione per la malattia di mio fratello. Il 25 febbraio, in una notte molto fredda, mia madre, come era solita fare prima di coricarsi, si inginocchiò vicino al letto per pregare. Piena di afflizione e stanca di essere insultata per la malattia di Gino, che perfino sua madre (mia nonna) attribuiva alla sua nuova fede in Dio, pregò e disse al Signore che quella notte avrebbe litigato con Lui se non le avesse risposto. Pianse in preghiera e chiese a Dio di farle grazia guarendo il bambino. Dopo aver pianto per tanto tempo, si coricò e, mentre era in dormiveglia, sentì una voce dolce e bellissima che la chiamava dicendo: “Maria, alzati e invoca il mio nome, e io ti farò grazia.” Lei ubbidì e si alzò, nonostante facesse molto freddo: il suo cuore era colmo del calore dello Spirito Santo; si inginocchiò davanti alla culla del bambino e iniziò a pregare il Signore con tutto il suo cuore. Lo invocò dicendo: “Signore, Tu conosci il mio nome, sono sicura che Tu mi hai chiamata e mi hai detto di invocare il Tuo nome e che mi farai grazia… Ti prego, Signore! Opera in questa notte, fatti conoscere da quelli che non ti conoscono! Tu sei il Vero Dio, Vivente e Vero, il Re dei Re, il Dottore dei Dottori, opera come Tu vuoi, toglimi da questo calvario, Signore, ti prego. Restituiscimi mio figlio, fa’ che torni come prima, oppure prendilo con Te!”
Mentre pregava e piangeva, mio padre le disse: “Ma la vuoi smettere! Ancora non ti sei stancata di pregare il diavolo?”
Lei, però, anziché smettere, implorò il nome tre volte Santo del Signore con maggiore forza; e mentre pregava, sentì un rumore provenire dalla culla del bambino: era un rumore simile a quello di un pezzo di legno che si spezza, immediatamente seguito da un forte grido di dolore del bambino. Mia madre, con gli occhi ancora chiusi in preghiera, ringraziava il Signore. Era certa e sicura che Dio aveva operato. Si alzò e si affacciò alla culla, dove vide il bambino perfettamente sano, com'era prima della malattia. Con grande gioia lo prese, andò da mio padre e gli disse: “Guarda che grande miracolo ha fatto il Signore questa notte!” Mio padre ne fu sbalordito tanto che per più di un’ora non riuscì a parlare. Gloria al nome del nostro grande Dio!
La mamma avvolse poi il bambino in una coperta e uscì fuori; incominciò a bussare alle porte di tutto il vicinato, urlando: “Aprite! Vedete che grande miracolo ha fatto il Signore!” La gente, prima di aprire, diceva: “Povera Maria: da quando il figlio si è ammalato, è diventata completamente pazza!”
Eppure, presi dalla curiosità, i vicini aprivano la porta e si accorgevano che davvero quel Gesù che tante volte avevano beffato quella notte aveva operato un grande miracolo! Gloria a Dio, perché Lui è il Dio Vivente e Vero!
Quella notte, la mia mamma fece un voto al Signore, dicendo: “Da ora in poi, qualsiasi malattia colpirà il mio corpo, Tu sarai il mio Dottore e la mia medicina.”
Quel giorno, non soltanto Dio guarì il bambino, ma salvò dalla malattia del peccato mio padre e quasi tutta la famiglia materna e paterna. Il Signore salvò anche molta gente del vicinato, e per Sua grazia, la conversione delle anime non si fermò lì, ma continuò ancora a lungo. Proprio come il Signore operava per mezzo degli apostoli quanto più venivano perseguitati (Atti 19:20), anche mia madre si rafforzava nella fede quanto più veniva offesa e vituperata. La gloria per tutto questo va a Dio, che in quelle circostanze così avverse salvava e battezzava le anime con lo Spirito Santo.